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02
Mar

La menopausa nella vita della donna

Intervista al Prof. Giovanni Scambia, Direttore del Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino

scambiaProfessor Scambia, la menopausa è una delle fasi nella vita di una donna. Ci spiega quali sono gli aspetti caratterizzanti questa fase delicata?

La menopausa si configura decisamente come una tra le fasi più delicate attraverso cui la donna si ritrova fisiologicamente a transitare. E questo perché la menopausa comporta cambiamenti e ripercussioni non solo nell’ambito propriamente ginecologico, ma anche nella sfera della vita di relazione, nonché in quella psicologica e sia da un punto di vista emotivo, che dell’immagine corporea del sé.

Professore, per molte donne menopausa equivale ad invecchiare; quali difficoltà incontra la donna e quali sono i suoi consigli per affrontarli  al meglio?

Nonostante ci sia molta più consapevolezza da parte della donna nel comprendere che la menopausa non costituisce sinonimo di invecchiamento, permane spesso tanta difficoltà a parlarne, soprattutto per quanto riguarda le ripercussioni che si vivono nella vita sessuale. Molto spesso, infatti, la donna riesce ad affidare le proprie angosce e i propri dubbi unicamente al ginecologo. Anche per tale ragione è fondamentale trovare uno specialista pronto ed accogliente, che riesca da un lato a rassicurare la donna e dall’altro ad intervenire, supportandola in questa delicata fase della vita.

Quali sono le problematicità più diffuse che una donna che  si approccia alla menopausa deve affrontare?

Come appunto dicevamo, la menopausa investe molteplici aspetti della vita della donna, i quali, in maniera variabile tra soggetto e soggetto, possono riguardare cambiamenti nel metabolismo, nell’apparato cardiovascolare, in quello tegumentario, endocrino, nonché nella sfera psicologica e cognitiva. Le problematiche con cui la donna può doversi confrontare comprendono l’ipertensione, le dislipidemie, l’osteoporosi, la tendenza all’aumento ponderale, il diabete, l’insonnia, le vampate di calore, le sudorazioni notturne, l’instabilità umorale, la difficoltà nella concentrazione e nella memoria, il calo della libido, la secchezza vaginale e, più in generale, il peggioramento dello stato di idratazione della cute e degli annessi cutanei.

Ci sono terapie innovative per aiutare la donna in questa fase?

Parallelamente alle terapie sostitutive ormonali convenzionali, nell’ultimo decennio si sta sviluppando un importante filone, quello della nutraceutica, ovvero la scienza che studia gli effetti benefici sulla salute che si ottengono dall’estrazione, sintetizzazione e utilizzo di principi nutrienti contenuti negli alimenti. In tale contesto emerge l’utilizzo di sostanze quali l’inositolo nel trattamento delle dislipidemie, di isoflavoni di soia nelle alterazioni glucidiche e lipidiche, nonché la cimicifuga racemosa, l’estratto del polline e l’estratto del luppolo nel trattamento della sintomatologia vasomotoria. Per quanto riguarda l’atrofia vulvo-vaginale, invece, un ruolo emergente sta venendo ad assumere la terapia fisica, tramite l’utilizzo della luce laser, che agisce sui tessuti, stimolando la produzione di collagene e ristabilendo il corretto equilibrio trofico della mucosa vaginale.

Quali sono le regole di base per un approccio corretto alla menopausa?

Le nuove cinquantenni sono la prima generazione ad essere consapevole che resteranno loro altri trent’anni di vita. Tale consapevolezza rappresenta un tema di riflessività individuale e sociale, perché sono coscienti – per la prima volta – che non dovranno essere trent’anni residuali, marginali, ma trent’anni tutti da vivere e che tutto sta nel capire cosa significa viverli. La parola chiave anche in questo caso è “prevenzione” e si estrinseca fondamentalmente nei confronti del rischio cardio-vascolare, del rischio oncologico e di quello fratturativo.

Molte donne vorrebbero approfondire il tema della menopausa precoce. Come procedere per riconoscerne i sintomi?

Le irregolarità mestruali successive ai 40 anni possono considerarsi in molti casi fisiologiche, anche se occorre monitorarle. Nella maggior parte dei casi non costituiscono sintomo di menopausa precoce. L’assenza di ciclo in un arco temporale significativo per donne in una età compresa tra i 35 ed i 40 anni potrebbe essere invece segnale di una menopausa precoce. In questi casi bisogna indagare approfonditamente la situazione rivolgendosi ad uno specialista del settore.

L’aspettativa media di vita per una donna attualmente corrisponde a circa 84 anni. Molte donne, raggiunta la menopausa, sembrano sviluppare la tendenza ad interrompere la ciclicità dei controlli medici. Professor Scambia, quali sono le indicazioni da seguire?

Il follow up non solo andrebbe proseguito, ma intensificato per una serie di valide ragioni. Occorre innanzitutto valutare la storia familiare di ciascuna paziente, dato che ad ogni rischio specifico deve corrispondere un programma di prevenzione dedicato. Il ginecologo, pur costituendo il primo importante interlocutore, non è l’unica figura medica alla quale affidarsi, se consideriamo che molti altri specialisti vanno consultati in maniera specifica. In questa ottica risulta fondamentale l’igiene di vita, dedicando tempo all’attività fisica, anche se in maniera moderata, alla cura dell’alimentazione, prediligendo la dieta di tipo mediterraneo. Prevenzione, controlli medici ed igiene di vita possono essere definiti i segreti per una menopausa gestita e vissuta con la massima serenità.

Rimanendo in tema di alimentazione, molteplici sono i quesiti relativi all’aumento di peso in menopausa. Professore, quali indicazioni possiamo fornire?

La menopausa costituisce un periodo nel quale il metabolismo di una donna subisce alterazioni, soprattutto nei primi mesi. Risulta necessario prestare la massima attenzione nella fase iniziale, curando sia l’attività fisica che l’alimentazione; ho riscontrato che, se si approccia nella maniera corretta il primo stadio, difficilmente si registra in seguito una tendenza sensibile all’aumento ponderale.

 

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